quarta-feira, 5 de julho de 2017

(Re)descobertas IV

Piero della Francesca, Battesimo di Cristo (c. 1450, National Gallery, Londres)
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«(...) È evidente l'analogia tra il tronco dell'albero e i corpi nudi: tendono ugualmente alla forma ideale del cilindro, della colonna. (...) Nessuna "gerarchia" tra figure umane, alberi, paesaggio, fino ai minimi particolari: tutto ciò che si vede è, non vi sono gradi o diversi modi de essere. Poiché tutto è rivelato e certo (...): la rivelazione della verità è conoscenza per l'intelletto, norma per l'agire morale.(...) l'intelletto non possiede nulla che gli occhi non possano vedere, gli occhi non vedono nulla che l'intelletto non possa capire. (...) Per Piero, tra idea e fenomeno l'identià è assoluta.
«(...) Non vale, dunque, postulare uno spazio assoluto, geometrico, universale, in cui si inquadrano le cose particolari: lo spazio si dà interamente nelle cose, ogni cosa è forma dello spazio. Piero scriverà un trattato di prospettiva e lo intitolerà De prospectiva pingendi per dimostrare (...) che la prospettiva non è una promessa dell'operazione pittorica, ma la pittura stessa; (...) ormai la prospettiva non è la legge o il principio della visione, ma la visione nella sua totalità.»

Argan, Storia dell'Arte Italiana, Vol. II, p. 207.

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